domenica 8 febbraio 2009

vivere in armonia con la mia famiglia


“Siamo dovuti andare via dal nostro Paese a causa dei problemi politici e perché non c'è pace… dappertutto si incontrano soldati che uccidono…” Questa è la testimonianza di Silvia, giovane ragazza nigeriana, la quale ha accettato di raccontare a gli amici di Tele Radio Padre Pio il suo “viaggio della speranza” attraversando il deserto del Sahara per proseguire verso l’Italia. In effetti, il deserto viene attraversato da migranti economici, in maggior parte dell'Africa occidentale, e rifugiati politici, provenienti soprattutto dal Corno d'Africa. Le traversate si effettuano a bordo di camion o fuoristrada, affidati alla guida di organizzazioni criminali che gestiscono il passaggio clandestino di uomini e merci. La prima rotta migratoria attraversa il Niger, congiungendo l'Africa centrale e occidentale alla Libia, da dove il viaggio prosegue verso l'Italia. Durante il viaggio, i migranti e i rifugiati sono spesso vittime della brutalità della polizia e dei ribelli come ci racconta la stessa Silvia: “ Il viaggio non è stato facile. Ho visto morire con i miei occhi compagni di viaggio con cui eravamo partiti. Siamo stati in mezzo al deserto, senza acqua né cibo. Ho visto gente malata, ferita e addirittura uccisa. Abbiamo sofferto la fame e la sete senza alcuna assistenza…” Silvia, non potrà mai dimenticare gli orrori di ciò che ha vissuto, i dolorosi percorsi delle persone coinvolte, le loro sofferenze, la tragica fine delle speranze di amici d’avventura. Attualmente fa parte di quei tanti immigrati e rifugiati politici accolti presso il campo di Borgo Mezzanone, centro di “Prima Identificazione” della Prefettura di Foggia. Qui, Silvia, trascorre le sue giornate con la speranza di poter trovare una sistemazione definitiva in Italia e con una preghiera quotidiana a Dio che racchiude il suo sogno : “ Prego Dio perché possa, quanto prima avere un documento che mi permetta di lavorare e farmi raggiungere dalla mia famiglia. Mi mancano i miei bambini …ogni giorno piango per i miei figli. Questo è il mio sogno. Questa è la preghiera che faccio tutti i giorni. Silvia è un nome fittizio, usato per proteggere la sua privacy, che in sintesi racconta la storia drammatica e crudele di tanti immigrati e rifugiati che raggiungono le coste italiane in cerca di un futuro migliore. L’intervista integrale andrà in onda giovedì 29 gennaio 2009 su Tele Radio Padre Pio, alle ore 18.20 circa, all’interno del programma: “Un senso, un traguardo”.

4 commenti:

lucagel1 ha detto...

Tragedia nella tragedia molti speculano su queste povere persone a fini politici...per non parlare della mafia...

Pupottina ha detto...

dopo un weekend a litigare.... mi servirebbe davvero....


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buon inizio settimana

Damiano Aliprandi ha detto...

Sono starnieri che se non gli danno lo stato di rifugiato politico diventeranno clandestini. E sappiamo che fine fanno..mi vergogno di questo Paese sempre più xenofobo e razzista.

Gianna ha detto...

Concordo con l'incarcerato.
Fratello vieni a votare?