lunedì 30 giugno 2008

la paura di non riuscire più a stupirsi

"la vera tristezza non è quando, la sera, non sei atteso da nessuno al tuo rientro a casa, ma quando tu non attendi più nulla dalla vita.

E la solitudine più nera, la soffri non quando trovi il focolare spento, ma quando non lo vuoi accendere più: neppure per un ospite di passaggio.

Quando pensi, insomma, che per te la musica è finita. E ormai i giochi siano fatti. E nessun'anima viva verrà a bussare alla tua porta. E non ci saranno più soprassalti di gioia per una buona notizia. Nè trasalimenti di stupore per una improvvisata. E neppure fremiti di dolore per una tragedia umana: tanto, non ti resta più nessuno per il quale tu debba temere.

La vita allora scorre piatta verso un epilogo che non arriva mai, come un nastro magnetico che ha finito troppo presto una canzone, e si srotola interminabile, senza dire più nulla, verso il suo ultimo stacco.

Attendere: ovvero...SPERIMENTARE IL GUSTO DI VIVERE......

Mons. ANTONIO BELLO

Ogni uomo semplice porta in cuore un sogno!

quando arriva una tregua?


esaurito cronico, impegni tantissimi, preparativi per la partenza in Albania imminenti, la specialistica che mi esaurisce e la gente..ke stress!! ma non demordo..anche se il cielo sulla mia casa è grigio!!

venerdì 27 giugno 2008

I martiri del Messico


Nel corso del Novecento, do­lorosamente percorso da im­mani tragedie conseguenza soprattutto del clima ideolo­gico segnato dall'odio anticristiano, si è verificato anche un episodio ancor oggi poco conosciuto di martirio. Si trattò di una tremenda persecuzione, che si tra­scinò poi ancora per moltissimo tempo dopo il triennio cruento (1926-1929), lasciando effetti duraturi sulla struttura politica e sociale del Messico, determi­nando in maniera irreversibile il destino forse anche dell'intero sub-continente latino-americano. Fu un conflitto sca­tenato contro una società contadina, tradizionale, cattolica, un'aggressio­ne perpetrata da uno Stato autoritario uscito da un processo rivoluzionario. Sarà papa Giovanni Paolo II (1978-2005) ad elevare agli onori degli altari alcuni martiri della persecuzione messi­cana: sacerdoti e laici, militanti delle or­ganizzazioni cattoliche, tra cui Manuel Morales, presidente della Lega Nazio­nale per la difesa della libertà religio­sa. Uomini e donne che testimoniaro­no con coraggio la loro fede contro un governo che nella propria Costituzione affermava, tra l'altro, che «L'esistenza di qualsiasi ordine e congregazione re­ligiosa resta proibito» (art. 5); «ogni cul­to è proibito fuori delle chiese, e nelle chiese il culto sarà sempre sottomes­so all'ispezione dell'autorità civile» (art. 24); «le chiese sono proprietà dello Sta­to. Tutte le associazioni religiose sono incapaci di acquistare, possedere o amministrare beni immobili».
L'epopea della Cristiada annovera co­me suoi protomartiri Joaquim Silva e Manuel Melgarejo, il primo di 27 anni, il secondo di soli 17, entrambi mlitanti della Gioventù cattolica. Dopo il prov­vedimento della sospensione del culto pubblico voluto dai vescovi messicani per protestare contro le misure del go­verno, Silva aveva cominciato, insieme all'amico, a percorrere il paese e a tene­re conferenze nelle quali, grazie ad una solida cultura, una fede appassionata e una concezione della vita come milizia, sapeva accendere gli animi dell'udito­rio e spronarlo alla lotta. Domenica 12 settembre 1925, mentre si dirigevano in treno a Zamora per tenervi uno di questi incontri, vennero arrestati e condanna­ti a morte senza nemmeno un proces­so. Inutilmente Silva chiese che almeno l'amico minorenne fosse risparmiato. Entrambi furono condotti al muro, dove i soldati non riuscirono a strappare dalle loro mani le corone del Rosario. Di fron­te al plotone d'esecuzione Joaquim Sil­va tenne un discorso talmente toccante per sentimenti religiosi e patriottici, che gli stessi soldati ne furono commossi. Uno di essi si rifiutò di prender parte al­l'esecuzione, così che venne a sua volta arrestato e passato per le armi il giorno seguente. Joaquim disse con fermez­za al comandante: «Non siamo dei cri­minali, né abbiamo paura della morte. lo stesso vi darò il segnale di sparare, quando griderò viva Cristo Re, viva la Vergine di Guadalupe». Così avvenne: al grido di battaglia e di vittoria lanciato dai due giovani partì la scarica di fucile­ria che li abbattè.

I corpi dei due eroi furono esposti più tardi nel cimitero: stringevano ancora tra le mani i rosari, e furono rivestiti di bianche vesti, dopo che i loro abiti in­sanguinati erano stati divisi in frammen­ti, come reliquie, tra i fedeli del paese. Tra i martiri si poterono annoverare an­che amministratori pubblici, come Luis Navarro Origel, il sindaco terziario fran­cescano della città di Peniamo, fonda­tore nella sua regione dell'Ordine dei Cavalieri di Colombo, di società di mu­tuo soccorso, casse rurali, sezioni del­la Gioventù Cattolica, circoli culturali, scuole di catechismo, propagatore in­stancabile dell'adorazione eucaristica notturna. Dopo quattro anni di ammini­strazione corretta e vantaggiosa per la popolazione, venne destituito di forza dal governo, prima di essere assassi­nato. Un'altra figura commovente della persecuzione fu Tomàs de la Mora, di Colima, un ragazzo di soli sedici anni, uno dei più attivi membri del locale Circolo Cattolico, che svolgeva l'attività di ca­techista tra i bambini più poveri. Il 15 agosto 1927 fu arrestato per il semplice motivo che portava uno scapolare, os­sia un pezzo di stoffa con una immagine sacra, simbolo di una confraternita reli­giosa. Il comandante della caserma gli domandò se avesse rapporti con "i fa­natici", ovvero preti, frati, cattolici e bri­ganti. «Non fanatici - rispose il ragazzo - ma liberatori della Chiesa e della Pa­tria dai tiranni». Tomàs fu allora frustato, affinchè fornisse informazioni sui ribelli, ma fu tutto inutile. Il comandante ordi­nò allora che venisse impiccato all'Albero della libertà che era stato eretto, cupo retaggio della Rivolu­zione Francese, nella piazza princi­pale della città.

Un esempio di eroismo femminile è quello di Eleonora Garduno, ar­restata per complicità coi ribelli. Interrogata dal generale Ortiz, uno dei principali collaboratori di Calles, che aveva per motto "il mio dio è il diavolo", la cui figura portava tatuata sul petto, ricevette dal militare l'offerta della scarcerazione, in cambio di una docile collaborazione. La ragazza rispose: «Lei mi chiede una cosa impossibile: io con­tinuerò a lavorare finché questo governo cadrà». Anche lei finì davanti al plotone d'esecuzione.

Quando portarono alla moglie dell'av­vocato Gonzales, una delle guide dell'insurrezione, il cadavere straziato del marito, la donna chiamò vicino i figli e disse: «Guardatelo, è vostro padre. È un martire della Fede. Promettetegli che anche voi sarete degni figli e continuere­te un giorno la sua opera». Accanto a questi uomini, donne e ra­gazzi, occorre ricordare il tanto sangue sacerdotale versato. Furono centinaia i sacerdoti uccisi: poveri parroci di villag­gio, giovani strappati dal seminario (con l'intenzione di "liberarli"!) monaci uccisi nei loro conventi. Fra di essi il più cele­bre è senz'altro padre Miguel Augustin Pro, gesuita, di Guadalupe, assassina­to a soli trentasette anni nel 1927, rico­nosciuto come martire dalla Chiesa il 25 settembre 1988.

Ma non solo lui. Padre Elia Nieves, agostiniano: nonostante il divieto, continuò a esercitare il suo ministero, recandosi ovunque era necessario confortare, aiu­tare, amministrare i sacramenti. La poli­zia, venuta a conoscenza dei fatti, lo fe­ce pedinare e arrestare mentre, in una soffitta, celebrava la Messa. Condan­nato a morte, venne condotto sul luogo dell'esecuzione. Dopo essersi inginocchiato a pregare, si rivolse ai soldati del plotone di esecuzione: «In ginocchio, fi­gli miei. Prima di morire voglio darvi la mia benedizione». I soldati obbedirono e si inchinarono riverenti al gesto del sa­cerdote. Mentre padre Nieves tracciava il segno di croce, l'ufficiale che coman­dava il picchetto, infuriato, gli sparò al petto, uccidendolo mentre ancora benediva.

A volte gli aguzzini si divertivano a infie­rire sui sacerdoti senza ucciderli; veni­vano loro tagliate le braccia per impe­dire che in futuro potessero celebrare la Messa. Don Pablo Garcia subì una sorte atroce: parroco zelante, anch'egli sfida­va le leggi e ogni pericolo. Volle celebra­re con grande solennità la festa nazio­nale di Nostra Signora di Guadalupe e il 12 dicembre raccolse il suo popolo in un luogo solitario sulla montagna di S. Juan de los Lagos. Scoperto, arrestato, venne orribilmente torturato per giorni. «La morte, ma mai tradire» ripeteva il sacer­dote, finché fu finito a colpi di pistola. Padre Davide Uribe, annoverato nel gruppo di martiri beatificati da papa Gio­vanni Paolo II, fu strappato al suo greg­ge, dopo essere stato rinchiuso in un campo di concentramento. Riuscì tutta­via ad evadere e tornò alla sua parroc­chia di Iguala, continuando ad esercita­re, in forma clandestina, il suo ministero. Finì per essere nuovamente arrestato. Il generale governativo Castrejon propose ai parrocchiani di riscattare il sacerdo­te consegnando tremila pesos. Furono raccolti immediatamente, a costo anche di enormi sacrifici, ma il parroco non fu rilasciato: si pretendeva da lui un pub­blico atto di apostasia e di adesione alla scismatica chiesa patriottica. Pabre Uri­be rifiutò decisamente e fu allora sotto­posto a lunghe torture, tra le quali il sup­plizio della graticola. La Domenica delle Palme del 1927 spirò dopo i terribili tor­menti subiti.

Le sue ultime parole furono: «la morte piuttosto che rinnegare il Vicario di Cristo, lo amo il Papa! Viva il Papa!». Il suo corpo, gettato per strada, venne raccolto e gli fu data sepoltura con grandi onori.

giovedì 26 giugno 2008

tutta un' altra musica!


scommetto che avete caldo!! ke sofferenza.. non c' è in giro neanche un alito di "vento"! Durante le vostre passeggiate serali potrebbero fermarvi per strada dei ragazzi consegnandovi biglietti come questo che ho postato! Non sono le solite cartoline-pass invito in Discoteca ma inviti a partecipare ad un happy hour in parrocchia o entrare in una CHiesa gonfiabile allestita in riva al mare per 5 minuti di preghiera personale...Se vi capita di passare le vacanze estive a Termoli, Pescara, Campomarino, Ostia, Malta, Palermo...Ravenna....Cagliari ecc ecc vi becchiamo sicuro con queste stupende cartoline!
"Sentinelle del mattino"

martedì 24 giugno 2008

alla faccia della cordialità


Questo "simpatico" avviso è posto sulla porta del circolo della vela di Termoli. Ho trovato questa foto sul sito di termoli "primonumero", a volte compaiono una marea di fesserie su questo sito..ma se questa volta è vera la presenza di questa scritta...povera Italia...

lunedì 23 giugno 2008

lapo lapo....



Se guardassimo in riva all adratico un "tamarro" conciato in questo modo penseremmo: "ma guarda questo come va vestito"! invece sto parlando del rampollo di casa Agnelli: uno degli uomini più eleganti al mondo a parere dei rotocalchi nostrani da quattro soldi. Lapo personalmente credo sia simpaticissimo! Però considerarlo un esempio, un punto di riferimento per le generazioni nostrane per il suo stile di vita libero ...esagerato!! Vai a lavorare....

domenica 22 giugno 2008

Il pranzo è servito!

Altri tempi, alta epoca, in Italia c' erano gli uomini e le donne e non di parlava di dico, i tassi di natalità erano alle stelle e non esisteva il precariato! Io ero piccolissimo e non vedevo l' ora di uscire da scuola per tornare a casa dei nonni per vedere Corrado e il suo pranzo è servito! Bei tempi!

sabato 21 giugno 2008

World's Ugliest Dog 2008





Si chiama Gus, ha un occhio solo e gli manca una gamba ma è un Chinese Crested Dog (cane nudo cinese) con tanto di pedigree: è lui il vincitore della 20esima edizione del concorso per il cane più brutto del mondo, che si è tenuta a Petaluma, in California. Questi cagnetto non sarà bello ma sicuramente darà tante gioie alla sua padroncina!!

venerdì 20 giugno 2008

la cresima




304. Che cos'è la Cresima o Confermazione?
La Cresima o Confermazione è il sacramento che ci fa perfetti cristiani e soldati di Gesù Cristo, e ce ne imprime il carattere.
Chiarimento:
La Cresima è il Sacramento che vincola più perfettamente alla Chiesa, arricchisce della speciale forza dello Spirito Santo e così obbliga più strettamente il cristiano a difendere con la parola e con le opere la fede, quale vero testimone di Gesù Cristo.

305. Qual è la materia della Cresima?
Materia della Cresima è il sacro Crisma, cioè olio misto con balsamo, consacrato dal Vescovo il giovedì santo.

306. Qual è la forma della Cresima?
Forma della Cresima sono le parole: "Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono. Amen."

307. Chi è il ministro della Cresima?
Ministro della Cresima è il Vescovo, e, straordinariamente, il sacerdote che ne abbia facoltà dal Papa.

308. Il Vescovo come amministra la Cresima?
Il Vescovo, stende le mani sopra i cresimandi, invoca lo Spirito Santo, poi col sacro crisma unge in forma di croce la fronte di ciascuno, pronunciando le parole della forma, quindi gli dice: "La pace sia con te"; e alla fine benedice solennemente tutti i cresimati.

309. In che modo la Cresima ci fa perfetti cristiani e soldati di Gesù Cristo?
La Cresima ci fa perfetti cristiani e soldati di Gesù Cristo dandoci l'abbondanza dello Spirito Santo, cioè della sua grazia e dei suoi doni, i quali ci confermano o rafforzano nella fede e nelle altre virtù contro i nemici spirituali.

310. A qual età è bene ricevere la Cresima?
E' bene ricevere la Cresima all'età in cui sogliono cominciare le tentazioni, e si può abbastanza conoscere la santità e la grazia di questo sacramento.

311. Chi riceve la Cresima quali disposizioni deve avere?
Chi riceve la Cresima deve essere in grazia di Dio, e, se ha l'uso di ragione, deve conoscere i misteri principali della Fede, e accostarsi al sacramento con devozione, profondamente compreso di ciò che il rito significa.

312. Che significa il sacro crisma?
Il sacro crisma, con l'olio che si espande e dà forza, significa la Grazia abbondante della Confermazione; e col balsamo che è odoroso e preserva dalla corruzione, significa il buon odore delle virtù che il cresimato dovrà possedere, fuggendo la corruzione dei vizi.

313. Che significa l'unzione che si fa sulla fronte in forma di croce?
L'unzione che si fa sulla fronte in forma di croce, significa che il cresimato, da forte soldato di Gesù Cristo, dovrà portare alta la fronte senza arrossire della Croce e senza aver paura dei nemici della Fede.

314. Che significa il leggero schiaffo che il Vescovo dà al cresimato?
Il leggero schiaffo che il Vescovo dà al cresimato, significa che questi deve essere disposto a soffrire per la Fede ogni affronto e ogni pena.

315. Nella Cresima ci sono i padrini?
Nella Cresima ci sono per gli uomini i padrini e per le donne le madrine, che debbono essere buoni cristiani per edificare e assistere spiritualmente i cresimati.

giovedì 19 giugno 2008

Visita alle Spoglie mortali di San Pio






Finalmente con Chiara e mio fratello Antonio sono riuscito a recarmi dopo 6 mesi a San Giovanni Rotondo per far visita al mio santo preferito! In molti criticano la venerazione dei Santi ma in realtà il Santo non è una persona che ha vissuto in modo corretto e semplice la sua esistenza terrena, i santi sono come una mamma: le madri sono meno severe dei padri...chiediamo a loro per ricevere dal Padre..

mercoledì 18 giugno 2008

martedì 17 giugno 2008


I passi si inseguono posandosi
su ciappe consunte mentre la mente
vaga lontana cercando di mettere
a fuoco la tua immagine.
Non conosco i tuoi pensieri
e, quasi, non ricordo il tuo viso.
I tuoi occhi non riflettono
la luce opaca di Genova:
sembrano vedere il mare
per i suoi colori
mentre i miei, da sempre,
vedono il volo triste dei gabbiani
e le navi allontanarsi,
in una scia di fumo.

Come intorpidito
esco dal ventre lurido
della città di notte.
L'odore della metropoli
mi rimane dentro,
s'aggrappa ai ricordi
e mi ferisce al cuore.
Credevo di trovare
la luce tenue del mattino,
o la foschia dell'alba.
Invece, ancora nel buio,
scorrono le vestigia di questa Genova
che mi avvolge come un grembo materno.

Penso a quando ti rivedrò, cerco la luce, il mare.
Starò peggio, sarà ansia e dolore.
Sarà una gogna, e quasi ne sorrido,
perché ho bisogno d'ironia
se la felicità è un lusso
che non mi è concesso avere. Sederemo vicini su quella scogliera
che argina il mare.
Ma non ti dirò il mio passato
né svelerò il mio segreto,
guarderemo lontano anche quello
che possiamo solo immaginare,
perché da qui possiamo vedere
la morte del sole e sentirne il freddo strisciante,
e da qui, stringendo gli occhi contro l'ultima luce,
posso guardare il tuo viso,
imprimerlo nella mia mente
perché sia reale e non si perda
fugace nell’oblio di un soffio caldo
di lenzuola cincischiate.

sabato 14 giugno 2008

Tutto dipende dai punti di vista...


(immagine presa da un blogger, ma non ricordo da chi...scusaaa!!)

Gnosi



Capita abbastanza sovente di sentir dire che un certo libro, film, discorso, pratica, ecc. ha qualcosa di gnostico. Cerchiamo dunque di considerare le principali tesi della gnosi.

La gnosi è una corrente filosofico-religiosa che affonda le sue radici in Oriente in un periodo non del tutto precisato; in seguito (almeno secondo Hans Jonas) scaturisce definitivamente da quel crogiuolo che è la cultura ellenistica: dopo la conquista dell'Oriente fatta da Alessandro Magno, infatti, si producono una profonda crisi spirituale ed un'ansia di salvezza.

Lo gnosticisimo diviene poi particolarmente rilevante intorno al II secolo dopo Cristo, quando entra in contatto con il cristianesimo, insidiandolo come avversario molto temibile.
Quando si parla di gnosi, si può distinguere una sua espressione in tale preciso momento storico (di cui si possono ricordare esponenti come Valentino, Basilide e Marcione), ma anche una mentalità gnostica, che invece pervade la storia delle espressioni culturali dell'uomo e che, come dicevamo all'inizio, si ripresenta anche in taluni libri, film, discorsi filosofici, ecc. contemporanei.
Certo, lo gnosticismo antico aveva un quadro teologico-antropologico che è poi caduto, ma le sue seguenti tesi perdurano nella mentalità gnostica di tutti i tempi.

1. II mondo è una realtà degradata, oscura e corrotta, da cui bisogna ottenere la liberazione (nello gnosticismo antico ciò si spiega dicendo che è vero che esiste una divinità, ma che è assolutamente lontana dal mondo, il quale è malvagio e oscuro perché posto da potenze malvagie, che hanno talvolta caratteri demoniaci; nell'uomo l'anima e il corpo sono prodotti da queste potenze, mentre una dimensione superiore, quella dello spirito, è una scintilla divina che è caduta nel corpo, in cui si trova imprigionata).

2. Esistono alcuni uomini eletti, gli gnostici, che possiedono una conoscenza (= gnosi, dal greco) redentiva, un sapere che salva (un sapere che, per lo gnosticismo antico, può essere guadagnato grazie ad un'illuminazione divina o tramite un esercizio sfrenato della sessualità).
2.1. Questi uomini sono perfetti.
2.2. Questo sapere è esoterico, cioè riservato solo a loro in esclusiva.

3. Agli eletti è possibile, grazie al sapere salvifico che possiedono, abolire ogni limite; essi sono in grado di estinguere ogni imperfezione e di creare un mondo perfetto (nello gnosticismo antico ciò vuol dire di ritornare in Dio).
Se la gnosi prende il nome dalla seconda tesi, è però la terza tesi quella che definisce la sua cifra essenziale: il rifiuto della condizione finita e del limite, perché non c'è male che non possa essere redento. Questa tesi ha delle implicazioni molto importanti.
3.1. Questi uomini eletti sono in grado da soli di salvarsi dalla condizione tragica e malvagia in cui si trovano senza l'aiuto di Dio, sono autosufficienti a redimersi, sono capaci da soli di creare un mondo ed una società nuovi.
3.2. In vista della rigenerazione totale del mondo, della sua trasfigurazione completa, lo gnostico rifiuta la legge giuridica e lo Stato, non deve fermarsi di fronte al limite della legge.
3.3. In vista ditale fine, lo gnostico rifiuta la legge morale, non deve lasciarsi fermare da alcuna norma etica. Anche il ricorso alla violenza più efferata e atroce è giustificabile.

Da questa sintetica presentazione si evincono i motivi dell'irriducibile opposizione tra lo gnosticismo e il cristianesimo.

1. Per il cristianesimo il mondo è buono, sia perché è creato da Dio, sia perché Dio si è incarnato nel mondo.

2. Non esiste una conoscenza che sia da sola salvifica, perché per salvarsi la fede è necessaria, ma lo sono anche la rettitudine della volontà e il compimento delle opere buone.
2.1. Non esistono uomini perfetti.
2.2. I contenuti della fede cristiana non sono riservati solo ad alcuni iniziati, bensì sono rivolti a tutti.
3. Non è possibile estinguere il limite, perché la condizione finita è la differenza ineliminabile tra Dio e le cose create.
3.1. Gli uomini da soli non possono salvarsi: devono sì prodigarsi per la propria salvezza, ma non possono redimersi senza la grazia di Dio.
3.2. Lo Stato e le leggi (purché non siano iniqui) sono dei modi attraverso cui gli uomini regolamentano la loro vita associata in vista del bene comune, quindi devono essere rispettati.
3.3. Bisogna rispettare la legge morale naturale.

Abbiamo detto all'inizio che molte espressioni culturali di ogni tempo sono una rifrazione della mentalità gnostica. Ad esempio, secondo autori come Eric Voegelin, Augusto del Noce ed Emanuele Samek Lodovici, il marxismo è stato una ripresentazione della gnosi, come si vede dalle seguenti tesi marxiste.

1. Il mondo una realtà degradata, malvagia e corrotta, è da sempre caratterizzato dalla lotta di classe e dall'oppressione, che culmina con la società capitalista.

2. Il marxista detiene un sapere che salva, cioè il socialismo scientifico, con il quale ha finalmente compreso il meccanismo di sviluppo della storia.

3. Il marxista opera in vista della rigenerazione totale del mondo, della trasfigurazione della storia e di una riplasmazione della vita dell'uomo: aspira a realizzare la «Gerusalemme mondana» contrapposta alla «Gerusalemme celeste», ovvero è in grado di realizzare il paradiso in terra.
3.1. L'uomo non ha bisogno di Dio, il quale non esiste; anzi, la religione è l'oppio dei popoli.
3.2. Bisogna rifiutare la legge e l'organizzazione sociopolitica (per Marx, infatti, uno dei fini del comunismo è abolire lo Stato).
3.3. Bisogna rifiutare la legge morale naturale (infatti per Marx la morale è frutto delle condizioni socio-economiche, è imposta dalla classe dominante e non esistono leggi morali immutabili), perché la società comunista deve essere conseguita con qualsiasi mezzo, a costo di qualsiasi spargimento di sangue, anche con ogni tipo di violenza.
In questo senso, dunque, il marxismo è una riproposizione della mentalità gnostica e costituisce una metamorfosi della gnosi.

Quanto ai film, per limitarci ad un solo caso recente, basta citare Matrix, in cui c'è una società corrotta e degradata e dove al protagonista, che viene proprio chiamato l'Eletto, viene rivelata la vera conoscenza salvifica, affinché salvi il mondo. Tra i libri recenti almeno una tesi gnostica si trova certamente nel Codice da Vinci, che propaga l'idea secondo cui Gesù avrebbe avuto rapporti sessuali con la Maddalena come metodo di illuminazione.

Ma la riproposizione dello gnosticismo prosegue se consideriamo il pensiero radicale contemporaneo e alcune varianti del femminismo. Infatti, per lo gnosticismo libertario e sessuale del II secolo, lo stadio originario del genere umano è una condizione sia di perfetta uguaglianza, dato che gli esseri umani non differiscono l'uno dall'altro, né per caratteristiche estrinseche (come la proprietà di certi beni), né per qualità fisiche o intellettuali, sia di unità, dato che vi è un'assoluta comunione di tutti da parte di tutti, cioè tutti sono di tutti, anche sessualmente.

È facile vedere una riproposizione di questa visione: sia in certe varianti del femminismo, che negano l'esistenza di una natura specifica femminile, che differenzi l'uomo dalla donna; sia nel libertarismo radicale odierno, con la sua esaltazione dei rapporti omo e bisessuali, o con la mistica del sesso (celebrata da alcuni suoi esponenti), inteso come via di liberazione e di fusione totale tra gli esseri umani; sia nella cosiddetta teoria del gender, secondo la quale la nostra identità psicologica maschile o femminile non è legata al sesso con cui nasciamo biologicamente, bensì è indotta dall'educazione e dalla cultura in cui ci troviamo a vivere: perciò ognuno di noi dovrebbe essere lasciato libero di scegliere continuamente se vivere e agire come uomo/donna o tutti e due insieme anche se i suoi organi genitali sono femminili/maschili. Ma su questi ultimi aspetti di ri-presentazione dello gnosticismo dobbiamo limitarci a questi pochi cenni, per limiti di spazio.

venerdì 13 giugno 2008

Gli incontri che si fanno in Chiesa


Non ci crederete ma ho conosciuto la mia compagna nella Chiesa di un convento! Sto parlando del convento di Sant' Elia a Pianisi: vicino Campobasso. C' ra nel piccolo paese molisano un meeting dei giovani su San Pio da Pietrelcina che visse 5 anni in questo convento! Ero entrato in Chiesa per mostrare la tomba di padre Raffaele (altro monaco morto in concetto di santità) ad un' amica quando sento una voce, era Chiara che mi invitava ad andare con il suo gruppo a visitare il Convento, io ho subito accettato fregandomene altamente della mia amica e della mia comitiva che mi aspettava fuori dalla Chiesa! Ero posizionato in quel momento tra la tomba del Frate e e l' altare maggiore e avevo giusto pregato di trovare una compagna..da quel momento io e Chiara non ci siamo mai separati... POSTO QUALCHE FOTO DI QUESTA CHIESETTA DEI FRATI CAPPUCCINI!





giovedì 12 giugno 2008

Sex and the City? no thanks...


Non riesco a capire come alle donne possa piacere un film che ridicolizza così il genere femminile!! Queste donne ormai sulla soglia della menopausa con il minimo rispetto di loro stesse con il problema perenne di quale paia di scarpe indossare durante la serata e sempre alla ricerca dell' eterno amore alla loro veneranda età come delle tredicenni! Gli autori si vantano di descrivere la tipica donna presente al mondo! Personalmente ritengo che le donne abbiano un cervello e una intelligenza superiore a quste 4 pin up...

Per non dimenticare



La Mafia non è solo una organizzazione armata finalizzata a delinquere ma è un comportamento umano, siamo a volte tutti mafiosi quando non apriamo i nostri cuori alla verità oppure quando non ci ribelliamo alle ingiustizie che subisce il fratello per omertà.. Spesso sono stato anche io mafioso nel mio modo di relazionarmi con il il prossimo, riparto dalla consapevolezza dei miei errori seguendo Falcone,Borsellino e Pino Puglisi come esempio..

mercoledì 11 giugno 2008

Nuova evangelizzazione


Dal 4 al 7 Giugno a Verona i giovani sacedoti si sono incontrati per discutere di evangelizzazione giovanile! Sono ormai finiti i tempi in cui sono i giovani a dover andare in Parrochia per dissetarsi di spiritualità, sono ora i cristiani praticanti e i sacerdoti ad andare tra le strade ed essere testimoni di Cristo! Non parliano di cose innovative ma soloamente di un ritorno alle origini! 2000 anni fa gli apostoli e i primi cristiani testimoniavano Cristo sulle pubbliche piazze con la consapevolezza che sarebbero stati assassinati per le loro idee! Sono membro delle sentinelle del mattina: un grupp di giovani che il sabato sera scende nei luoghi più frequentati da giovani per testimoniare che la strada dell' amore è possibile ed accessibile a tutti! I ragazzi fermati per strada a volte ci cacciano con parolacce, altri invece sono molto interessati e incuriositi, altri ancora approfittano della situazione per parlare della loro vita, del loro rapporto con la Chiesa e decidono di entrare in Chiesa con noi nel bel mezzo della notte per pregare Cristo consacrato nell' Eucarestia!!
Posto la presentazione del progetto "UNA LUCE NELLA NOTTE" ormai presente in molte città italiane ed europee!

martedì 10 giugno 2008

buscetta e il lupo di Gubbio




Tommasino Buscetta fu uno dei maggiori esponenti di Cosa Nostra, un uomo cortese, galante, rispettoso eppure fece assassinare tante persone mafiose e non e pr causa sua molti giovani italiani e americani sono morti per droga, quella sostanza illecita che fece la fortuna di Buscetta e Riina. Cosa spinge la gente a commettere tali delitti?? Pensando a Buscetta mi torna alla mente il lupo di Gubbio, la feroce bestia tanto disprezzata per aver ucciso alcuni abitanti di Gubbio! Il santo di Assisi capì che dietro quella cattiveria cì era solo una solitudine interna e tanta paura di un mondo infame, un mondo ingiusto.. il lupo e buscetta si adattarono alla realtà del mondo e diventarono come il mondo li voleva ma tutti i nodi alla fine vengono al pettine. Il bene porta al bene, il male porta al male..

lunedì 9 giugno 2008

venerdì 6 giugno 2008

Il Cantico delle creature



Altissimu, onnipotente bon Signore,
Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.

Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature,
spetialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si', mi Siignore, per sora Luna e le stelle:
il celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si', mi' Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.

Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua.
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si', mi Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si', mi Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fior et herba.

Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore
et sostengono infermitate et tribulatione.

Beati quelli ke 'l sosterranno in pace,
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si' mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no 'l farrà male.

Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.

giovedì 5 giugno 2008

Spiacere è il mio piacere

A volte tornando a casa la sera e osservando tutte le ipocrisie e pregiudizi esistenti al mondo mi dico: "io della vita non ho capito un CA..O!" Poi riflettendo in modo obiettivo capisco che io non sono il mondo e se tutti vanno a buttarsi in un pozzo non è detto che debba farlo anche io!! A volte il mondo è ingiusto, schifoso, marcio, non sono le azioni di una sola persona a cambiare il mondo ma ognuno di noi è chiamato a dare il suo contributo per un futuro migliore anche se occorre andare controcorrente...
IL MIO ANTI-STRESS DELLA SERATA?? CAPAREZZA,a tema con il mio post!

martedì 3 giugno 2008

Sant Adamo Abate



Festa patronale a Guglionesi, il paesino dove ormai ho solo la residenza visto che ormai la mia vita è sospesa tra il triangolo Pescara-Termoli-Campobasso!!
che Tristezza vedere ogni anno meno gente festeggiare il Santo patrono! Comunque noto co piacere che sono sempre numerosi coloro che abitano fuori e tornano con la gioia di quando erano bambini nel vedere quel carro trainato dai buoi entrare in paese con l' immagine del Santo Abate Benedettino che da 900 anni protegge il nostro paesello collinare.

Il popolo Guglionesano trafugò i resti del santo monaco in un convento di Petacciato: località distante 15 kim da Guglionesi. I petacciatesi immediatamente cercarono con ogni mezzo di recuperare le reliquie e per evitare una guerra tra i due popoli si decise di collocare il santo su un carro trainato da buoi: la città in cui si sarebbero diretti i buoi avrebbe ottenuto i resti mortali del Santo. La provvidenza volle che i buoi giunsero a Guglionesi e ancora oggi dopi 900 anni festeggiamo nei giorni 2 e 3 giugni l arrivo del santo a Guglionesi e la sua rinascita in cielo!

ti ti ti ti

Dubbio attroce!


Striscione presente questa mattina all' ingresso del mercato ittico di Termoli...

domenica 1 giugno 2008

Sabato in centro








Ieri sera io e Chiara ci siamo concessi una passeggiata al borgo antico di Termoli e sul lungomare, abbiamo passato una stupenda serata guardando il tramonto e divorando un bel panino al Kebab... la luce del sole era ideale per scattare foto... Chiara era a terra dalle risate guardandomi nelle vesti di fotografo (santa donna, che pazienza con me!!!)