lunedì 10 novembre 2008

La storia della Delicata Civerra


Oggi vi racconto la storia dei Romeo e Giulietta Campobassani, l' amore supera sempre le divisioni, non ha un buon lieto fine...ma questa storia affascina e appassiona molto le giovani coppie del capoluogo molisano.
Si racconta che dopo la terribile peste del XVI secolo, che fece numerose vittime anche nel Molise, lo spirito religioso, nel popolo campobassano, si rinvigorì ed anche le feste religiose acquistarono maggiore sfarzo e potere di suggestione. Tuttavia al rinsaldarsi dello spirito religioso non corrispose un periodo di pace, ma piuttosto un dissidio aperto fra le due congreghe rivali di Campobasso, i Crociati e i Trinitari: la prima era di estrazione popolare, stabilì la sede principale nella chiesa di S. Maria della Croce, la seconda era costituita dalla nobiltà campobassana che stabilì la propria sede nella chiesa della Trinità. Per le due famiglie rivali ogni evento diveniva un pretesto per combattere. Furono proibiti i matrimoni tra i giovani appartenenti alle diverse Confraternite. Le opinioni riguardanti lo storico scontro tra le due fazioni sono discordanti: secondo alcuni nasceva dalle ingiuste pretese dei Trinitari di voler guidare qualsiasi cerimonia sacra come la processione del Corpus Domini e del Venerdì Santo, nonostante questo onore spettasse per tradizione alla congrega più antica della città, quindi ai Crociati; secondo altri derivava dai continui "imbrogli" e favoritismi dai parte dei Trinitari, che partecipavano alla gestione dei beni pubblici e alle cariche comunali. Per le due famiglie rivali ogni evento diveniva un pretesto per combattere. La forte rivalità tra le due fazioni causò anni di terribili lotte e disastri. Furono proibiti i matrimoni tra i giovani appartenenti alle diverse Confraternite. Vissero drammaticamente le conseguenze di questo divieto due giovani innamorati: Delicata Civerra, Crociata, e Fonzo Mastrangelo, Trinitario, nel lontano 1587. Una fanciulla , di nome Delicata Civerra, di famiglia Crociata, s'innamorò, ricambiata fortemente, di un giovane Trinitario: Fonzo Mastrangelo, uomo di studio che sapeva ben maneggiare la spada. I due amanti cercavano di nascondere il più possibile il loro amore alle rispettive famiglie e si vedevano furtivamente, mentre affidavano le loro pene ad appassionate lettere, che esprimevano nobili sentimenti. Un giorno, mentre Delicata conversava con Fonzo, il padre di lei comparve improvvisamente; furibondo, investì la figlia con dure parole ed indirizzò oscure minacce contro il Trinitario che tanto aveva osato. Delicata gli chiese perdono, ma il severo genitore non si impietosì: la rinchiuse in un umido sotterraneo di una torre, dove la povera ragazza ben presto si ammalò. Lo zio di Delicata, don Nunzio Civerra, parroco di S. Giorgio, uomo, stimato sia dai Trinitari sia dai Crociati, aveva cercato invano, appena saputo della tragedia, di far ravvedere l'ostinato fratello. Intanto, l'odio tra le due fazioni accresceva ed alcuni episodi di sangue macchiarono ancora le strade e le piazze. Si giunse così alla Quaresima del 1587, quando venne invitato Padre Geronimo da Sorbo, per le prediche quaresimali. Il monaco, con la sua calda eloquenza, riuscì ad indurre i Crociati ed i Trinitari a rappacificarsi. Il 4 marzo dello stesso anno si raggiunse la sospirata pace. La pace venne stipulata con atto notarile e così tanto i Crociati che i Trinitari, con spirito di cristiana abnegazione e con sacrificio, rinunziarono ai privilegi che per circa un secolo li avevano tenuti divisi. A ricordo dell'avvenimento fu edificato il tempio di Santa Maria Annunziata della pace e, di fianco ad esso, il convento di cappuccini. Il periodo di pace fu temporaneo, tuttavia consentì di celebrare matrimoni fra i giovani delle opposte Confraternite, in mezzo al tripudio di un popolo festante. Solo Delicata, gravemente malata di tisi e credendo di non rivedere più il suo innamorato, non poté partecipare a questa gioia in quanto la malattia aveva indebolito il corpo della giovane destinata ormai a soccombere; Fonzo, intanto, costretto ad arruolarsi nelle truppe al nord Italia, ottenne il permesso di incontrarsi con Delicata; sconvolto si gettò singhiozzante ai piedi del letto della fanciulla e, dopo averle preso la mano, le mise un anello al dito, giurandole eterna fedeltà; la ragazza gli strinse la mano e gli mormorò dolci parole, prima di morire. Era il 13 marzo del 1587. Delicata Civerra pagò così, con il sacrificio della vita, il suo contrastato amore e l'inutile lotta tra le Confraternite ormai pacificate. La ragazza venne sepolta nella chiesa romanica di S. Giorgio ai piedi del Castello Manforte, dove tutt'ora conservata la lapide a ricordo dell'accaduto. Fonzo Mastrangelo, pazzo di dolore, si allontanò dalla città e si rifugiò nel Convento dell'Ara Coeli di Roma, dove morì qualche anno dopo. A Giugno a Campobasso, la Pace del 1587 viene ricordata con una manifestazione in costumi d'epoca, nell'area del centro storico,prima, e nelle strade centrali della città, subito dopo.

IN QUESTA TORRE VENNE RINCHIUSA LA DELICATA CIVERRA, TANTI AMORI SONO NATI DINNAZI A QUESTA TORRE MEDIOEVALE E ALLA CHIESA CHE CUSTODISCE I RESTI DELLA RAGAZZA

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Non sono mai stato in Molise: devo recuperare, ciao.

fratello vento ha detto...

non si parla mai del Molise in televisione, tranne per catastrofi naturali come il terremoto del 2002 a San Giuliano di Puglia! Siamo la regione formata da tanti paesi arroccati su montagne, bambini pochissimi, anziani a valanga... e il tempo qui sembra non passare mai a volte rispetto alla frenetica vita di città!! vieni da noi!!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Mi fa piacere se vieni da me. Ma ti prego di commentare i post come io farò dalla prossima volta venendo qui da te.

Ciao :-)))
Daniele

fratello vento ha detto...

certamente! allora alla prossima!!

Paola ha detto...

Bella questa storia,e tanto triste per quella povera Delicata.Mi ha fatto piacere leggerti.
Ciao, buona settimana

Damiano Aliprandi ha detto...

Una storia triste, ma bella. Io vivo a Roma, ma sono abruzzese. Anche lì ci sono innumerevoli paesini appollaiati tra le montagne...Alla prossima e grazie della visita.

Commenta pure a me i post, però ;)

fratello vento ha detto...

ciao Paola! si è una storia triste, si può anche morire per amore!!

grazie di essere passato L' incarcerato! oggi guarderò ben il tuo blog da cima a fondo commentandolo!

buona giornata a tutti

Spippy ha detto...

Ma che belle sono le storie locali della nostra stupenda Italia. Non basterebbe una vita intera, e nemmeno forse due, per girare di paesino in paesino, di regione in regione, e scoprirle tutte, gustandole fino in fondo magari accompagnate dagli altrettanto deliziosi piatti tipici...

Credo si sia capito, adoro il nostro paese :) !!!

Grazie del passaggio da me, un bacio.

fratello vento ha detto...

ciao spippy!! condivido il tuo pensiero" soprattutto per quanto riguarda la parte degustativa!!
grazie di essere passata! tornerò presto a trovarti!!

Gianna ha detto...

Ciao fratello,che storia commovente.

A parte che io mi commuovo facilmente...

Quando poi si parla di vero amore spezzato non per proprio volere, allora le lacrime affiorano.

Ti abbraccio.

Pupottina ha detto...

è una bella storia

il molise non lo conosco

fratello vento ha detto...

si commovente Stella...ma forse soprattutto tragica grazie alla stupidità umana!!

ciao pupottina!! purtroppo il molise nn lo conosce nessuno!!
e altri ancora dicono che non abbiamo futuro!! ma forse vogliono solo toglierci la speranza!

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Storia intensa e pregnante.

Bravo bel post! Il Molise è una regione poco conosciuta e poi a me piace molto leggere storie come questa che trovo molto interessanti

Ciao e a presto
Daniele

fratello vento ha detto...

ciao daniele! quando vuoi sei sempre il benvenuto!! ti inserirò tra i miei link!

Ilgriffoparlante ha detto...

Ciao Lacio,bel post!Io 4 anni fa assieme al Prof Elia Rubino,ho disegnato una storia a fumetti proprio su Delicata Civerra e Fonzo MAstrangelo!ORa è ancora in attesa di pubblicazione da parte degli enti locali(sigh!:()
Cmq un piccolo appunto:in quella torre effettivamente ora c'è un manichino con le sembianze di Delicata Civerra,ma la povera innamorata non fu affato tenuta prigioniera li,ma fu segregata nelle cantine di casa sua,in via VICO PENNINO,ancora oggi si possono ammirare le rovine(un'arco e qualche parete)di quella che fu la casa di Delicata Civerra!Ovviamente quasi nessuno lo sa e anzi,le rovine sono piene di immondizia,elettrodomestici rotti e antenne paraboliche!!!!
ciao

fratello vento ha detto...

io invece sapevo che quella torre era in realtà uno scandinato ai tempi della ragazza in questione! buono a sapersi!! comq oggi sono passato sui monti e ho potuto ammirare la torre finalmente illuminata internamente!! è molto malinconico vedere quel manichino seduto..ma è molto pittoresca la cosa!! grazie per la info! a me piace tantissimo la storia dei trinitari e crociati!! non vedo l' ora di vedere le tue favolose tavole!!