mercoledì 8 aprile 2009

Eppure tutto il mio cuore è restato là....

Ciao Rita, sono tornata ieri sera da L'Aquila. Sono infermiera di Pronto Soccorso e 118 all'ospedale di Giulianova e sono partita il giorno dopo il sisma per l'Aquila con la SIMEIP, la società dei Pediatri Italiani per l'Emergenza.

Voglio dirvi che quello che vedete alla televisione non rende sufficientemente fede alla portata della tragedia. Vorrei che capiste come ci siamo centomila tragedie individuali, nella grande tragedia collettiva.

La mia vita lavorativa mi ha provato tantissime volte, potrei dire che condividere il dolore altrui, è la mia vita, eppure, questo è davvero troppo per tutti. Da ieri sera sono a casa ma la mia mente continua ad essere là e domani tornerò in quegli ospedali da campo, in quelle tendopoli dove respiri la dignità di una sofferenza immensa.

Voi vedete le macerie e le case inagibili, io ho preso una donna estratta dalle macerie. l'ho ripulita dei calcinacci nell'ospedale da campo, le ho applicato una flebo, non parlava e allora le ho accarezzato il viso e, con gli occhi negli occhi l'ho rassicurata. E' morta così, con l'ultima carezza e mentre le voltavo le spalle per andare da altri pazienti.

Non si potrà maidimenticare, come non potrò scordare la madre che ha perso il figlio e si contorce, si torce la mani, attorciglia le gambe e non riesce a piangere.

Il dramma degli studenti, quello che è andato a dormire con l'amico che aveva paura... uno è morto, l'altro è disperato.

Come potrò dimenticare questa silenziosa dignità di chi mi guarda e non osa chiedere niente mentre io so che i sopravvissuti hanno bisogno di tutto, delle cose più banali, delle ciabatte per togliere le scarpe che portano da tre giorni, degli assorbenti perchè nessuno ci pensa...

Ci sarebbero tante tragiche storie, ma quello che vorrei che tu dicessi è che questo è il senso della vita, non esiste altro, l'amore e la solidarietà.
Ieri pomeriggio abbiamo scoperto che una bimba di tre mesi non mangiava dalla mattina perchè il suo latte era irreperibile e l'abbiamo trovato perchè chi lo distribuisce si è messo a disposizione attraversando quel viadotto autostradale compromesso ed è corso a portarcelo. Come posso spiegarti la gioia che si prova quando vai a consegnarlo alla madre con una jeep del corpo forestale? Non esistono parole, la gioia e il dolore si leggono negli occhi, attraversano la pelle quando stringi una mano.....
Bastano questi contatti per capire
l'Amore.

Adesso sono qui, stanotte lavoro al Pronto Soccorso e domani sarò là, di nuovo.
Intanto penso a mio figlio che è a L'Aquila con gli scout e che in questi giorni non sono riuscita nè a vedere e nè a sentire, io sono qua e sono di nuovo stabile sulle mie gambe mentre ieri ero vacillante come sopra una giostra che non si ferma mai....
Eppure tutto il mio cuore è restato là....

4 commenti:

Rosaria ha detto...

Grazie a voi tutti che partite e donate amore.
Un post verità che stringe il cuore e spezza le parole in gola.
Ma le macerie di un terremoto le conosciamo, sia quelq materiali e sia quelle che subisce il cuore
Buon viaggio dolce solidarietà

upupa ha detto...

.la solidarietà è l'amore più grande che possiamo donare!
Un gesto che ci rende umani.

Viola d'Ondariva ha detto...

Meno male che c'è gente così... Mi sono emozionata...

lucagel1 ha detto...

Gente come voi non si merita questi intralazzatori,speculatori che si arrichiscono sulla pelle della povera gente...Voi avete un grande cuore,loro lo hanno barattato per i soldi...forse si poteva evitare,forse no...ma responsabilità ci sono...ma siamo in Italia....