venerdì 17 aprile 2009

Augusto


Ottavio, pronipote ed erede testamentario di Cesare, passato alla storia con il nome di Caio Giulio Cesare Augusto, fu il più grande baro della storia antica. Abile nel proseguire la finzione repubblicana svuotando nel contempo il vecchio regime di ogni contenuto effettivo, si fa nominare, senza curarsi del cursus honorum in uso, console a poco più di vent'anni, tribuno della plebe a quaranta, pontefice massimo e censore a cinquantuno. Grazie all'accumulo delle cariche diventa sovrano assoluto di un'immensa monarchia che riesce a rendere ereditaria. In campo militare, soldato di scarso valore, prevale ad Azio su Marco Antonio per merito di Agrippa, e amplia i confini romani servendosi di Tiberio. Infine, malgrado la sua sia stata un'epoca di progressivo dissesto finanziario, di conflitti all'interno della classe senatoria e di sollevazioni popolari nelle regioni di confine, riesce a sfruttare le capacità organizzative e propagandistiche di Mecenate e le doti poetiche di Virgilio, Orazio e Ovidio per tramandare ai posteri il mito della Pax Augusta e un'immagine di sé idealizzata. (Augusto-il grande baro, antonio Spinosa)

L'ambizione di Augusto era quella di essere fondatore di un optimus status, facendo rivivere le più antiche tradizioni romane e nel contempo tenendo conto delle problematiche dei tempi. Il mantenimento formale delle forme repubblicane, nelle quali si inseriva il nuovo concetto della personale auctoritas del princeps (primo fra pari), permise di risolvere i conflitti per il potere vissuti nell'ultimo secolo della Repubblica.

Ottaviano, una volta ricevuti i necessari poteri da parte di Senato e Popolo romano, cominciò ad assumere misure atte a dare all'Italia ed alle Province il sospirato benessere, dopo oltre un decennio di guerre civili: riordinò il cursus honorum delle magistrature repubblicane e promosse leggi che frenavano il diffondersi del celibato ed incoraggiavano la natalità, emanando la lex Julia de maritandis ordinibus del 18 a.C. e la lex Papia Poppaea del 9 d.C. (a completamento della prima legge).

4 commenti:

Pro-Abruzzo ha detto...

la storia romana c'è sempre piaciuta...lui per molti è stato un grande imperatore per altri un tiranno....gli va dato merito di aver creato un impero formidabile...

Rosaria ha detto...

Ciao Fratello, stasera tu hai postato Augusto io Tacito, dobbiamo dire che siamo in sintonia, non ostante l'età che ci separa.
Anche a me è sempre piaciuta la storia della GRANDE ROMA, credo che un po tutti gli imperatori di quell'epoca, ognuno a modo suo sia stato un tiranno...non fosse altro per la loro grandezza che dovevano difendere...sono stati i più grandi conquistatori del mondo. Anche il cemento è una conquista dei romani..
Ciao e buon fine settimana.

Viola d'Ondariva ha detto...

C'è poco da fare, la storia dell'antica Roma è sempre affascinante e interessante! Grazie per questo post!

upupa ha detto...

.......è bello vedere che siamo tanti ad amare la storia di Roma....
un abbraccio