venerdì 19 settembre 2008

20 Settembre 1918



Nel suo lungo cammino verso di Dio, Padre Pio ricevette il dono di fenomeni non ordinari: estasi, bilocazione, ferite d’amore al cuore, stimmate e trasverberazione, segni sostanziali del suo immenso amore verso il Signore. Le prime impronte del prodigio divino apparvero, sotto l’olmo di Piana Romana, il 7 settembre del 1910. Il giovane frate, confortato da don Salvatore Pannullo, pregò affinché Dio gli togliesse i segni esteriori di tali ferite. Le stimmate scomparvero, lasciando lo struggente dolore che Padre Pio descrive nella lettera del 21 marzo 1912 destinata a padre Agostino:” (…)è una tragedia dolorosa per me. Il cuore, le mani ed i piedi sembrami che siano trapassati da una spada; tanto è il dolore che sento”. (Epist. I, 266)

Le stimmate divennero di nuovo visibili il 20 settembre 1918.

Era un venerdì mattina, Padre Pio aveva celebrato la sua messa mattutina e si era raccolto in preghiera. Mentre la sua mente era rivolta alla meditazione sulla Passione e morte di Gesù nei misteri dolorosi del Santo Rosario, gli apparve un personaggio celeste che aveva le mani, i piedi ed il costato traforati e grondanti di sangue. Il frate si trascinò nella sua cella e lì esausto si addormentò. Al risveglio lo colse il gran dolore di quelle ferite, che lo segneranno fino al momento della morte, quando le stimmate scomparvero dal suo corpo per sempre .

I teologi mistici considerano le stimmate visibili un segno di edificazione per il fedele e per tutti coloro che le vedono e sono una rappresentazione vivente delle ferite stesse di Cristo. La persona genuinamente stimmatizzata può essere paragonata ad una icona vivente, “usata” da Dio per rappresentare un immagine che mostra l’amore fedele per lui. La volontà di Cristo di subire la crocifissione e la morte per amore del suo popolo, duemila anni fa, è la stessa ancora oggi.

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